Atena nacque già adulta ed armata di tutto punto. Atena era una dea dalle molteplici attività; ella rappresenta l'invito alla ponderazione e alla misura. Da lei impararono l'arte i fabbri, i carpentieri navali, gli orafi, i fonditori e da lei le donne impararono l'arte di filare e tessere. Atena è pure patrona di tante altre arti e scienze, fra le quali la medicina, l'agricoltura, la pedagogia e tante altre scienze. Era raffigurata vestita di peplo con l'elmo in testa e armata di lancia e scudo.
Nella mitologia greca, Atena (greco: Ἀθηνᾶ, Athēnâ; ionico Ἀθήνη, Athénē; dorico: Ἀσάνα, Asána), figlia di Zeus e della sua prima moglie Metide, era la dea della sapienza, particolarmente della saggezza, della tessitura, delle arti e, presumibilmente, degli aspetti più nobili della guerra, mentre la violenza e la crudeltà rientravano nel dominio di Ares.
La sapienza rappresentata da Atena comprende le conoscenze tecniche usate nella tessitura e nell'arte di lavorare i metalli. I suoi simboli sacri erano la civetta e l'ulivo. In tempo di pace gli uomini la veneravano poiché a lei erano dovute le invenzioni di tecnologie agricole, navali e tessili, mentre in tempo di guerra, fra coloro che la invocavano, aiutava solo chi combatteva con l'astuzia (Metis) propria di personaggi come Odisseo.
Atena ha sempre con sé la sua civetta, o nottola, indossa una corazza di pelle di capra chiamata Egida (per alcuni storici l'Egida è in realtà uno scudo) donatale dal padre Zeus[1], ed è spesso accompagnata dalla dea della vittoria Nike. Quasi sempre viene rappresentata mentre porta un elmo ed uno scudo cui è appesa la testa della Gorgone Medusa, dono votivo di Perseo. Atena è una dea guerriera e armata: nella mitologia greca appare come protettrice di eroi quali Eracle, Giasone e Odisseo. Non ebbe mai alcun marito o amante, e per questo era conosciuta come Athena Parthenos (la vergine Atena); da questo appellativo deriva il nome del più famoso tempio a lei dedicato, il Partenone sull'acropoli di Atene. Dato il suo ruolo di protettrice di questa città, è stata venerata in tutto il mondo greco anche come Athena Polis (Atena della città). Il suo rapporto con Atene era davvero speciale, come dimostra chiaramente la somiglianza tra il suo nome e quello della città.
Il culto della dea Atena nell'area Egea risale probabilmente ad epoche preistoriche.
Si sono trovate prove del fatto che nell'antichità Atena fosse vista essa stessa come una civetta, o comunque si trattasse di una Dea-uccello: nel terzo libro dell'Odissea assume la forma di un'aquila di mare. La sua egida decorata potrebbe rappresentare ciò che rimane delle ali di cui era dotata[4], dal momento che sulle decorazioni di antichi vasi in quel modo viene ritratta.
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