ACANTO: Giovane ninfa che corrispose all'amore di Apollo e ne fu ricompensata con l'essere cambiata nel fiore che le dà il nome.
ACASTA: Una delle ninfe Oceanine.
ACHELÒE: Una delle Arpie
ADEFAGIA: divinità che personificava l'Ingordigia.
AEDE: Una delle Muse. Presiedeva al canto.
AELLO: Era una delle Arpie, apportatrice di tempeste. le altre erano Ocipite (Ocitoe) e Celeno
AGANICE: Famosa maga della Tessaglia.
AGNO: Una delle ninfe nutrici di Zeus bambino. Aveva lo stesso nome una fontana del monte Licèo, sacra alla ninfa. Quando c'era siccità il sacerdote di Zeus gettando un ramo di quercia dopo aver invocato il dio, riusciva a far piovere.
AGRO: Ninfa che allevò Zeus nell'Arcadia.
ALCIONE: figlia di Eolo, il marito morì facendo ritorno da Claro dove aveva interpellato l'oracolo d'Apollo. Il dio del sonno inviò Morfeo a dare la funerea notizia ad Alcione e questa precipitatasi sulla riva riconosciuto il corpo del marito si gettò a mare per abbracciarlo, ma gli dei mossi a compassione dal dolore della giovane trasformarono i due in Alcioni.
ALETTO: Era una delle tre Erinni, figlia di Acheronte e della Notte era la più spaventosa perché non dava tregua alle sue vittime (il suo nome significa l'irrefrenabile), era raffigurata in agitazione continua con in mano una fiaccola che scuoteva sopra le sue vittime.
ALIA: Una delle cinquanta Nereidi.
ALICE: Ninfa del mare figlia di Nereo e dell'Oceanina Doride.
ALIMEDE: Una delle cinquanta Nereidi.
ALISSOTOE: una Ninfa
AMADRIADI: Ninfe dei boschi e degli alberi dei quali ne dividevano la vita e la morte, racchiuse indivisibilmente nella loro corteccia erano simbolo della vita vegetativa. Il loro nome significa:"quelle che stanno insieme all'albero".
AMAZIA: Una delle Nereidi.
AMIMONE: Una delle Danaidi che si concesse a Poseidone per gratitudine di averla sottratta alle violenze di un satiro.
ANASITEA: Nome di una delle Danaidi, fu amata da Zeus.
ANASSABIA: Ninfa che per sottrarsi alla corte di Apollo si rifugiò nel tempio di Artemide.
ANDROMACA: fu moglie di Ettore dal quale ebbe Astianatte. È descritta come donna dolce ed affettuosa. Sorretta da coraggio alla vista di Ettore morto trascinato dal carro d'Achille essa si preoccupa non di sè ma per il figlio privato del padre.
ANFIRO: Una delle ninfe Oceanine.
ANFITOE: Una delle Nereidi.
ANFITRITE: Figlia di Nerèo e di Doride. Era simbolo della forza del mare. La leggenda le attribuisce per marito Poseidone che essa avrebbe lungamente respinto finché si lasciò convincere dalle insistenze di un delfino che la convinse a sposare il poco bello Poseidone. Dall'unione dei due nacque un figlio maschio Tritone e molte figlie femmine che furono ninfe marine. Anfitrite è rappresentata seduta su un cocchio a forma di conchiglia tirata da delfini e circondata da Tritoni e Nereidi le quali alcune reggono le redini mentre altre soffiano nelle trombe marine per annunziare l'arrivo della dea che con uno scettro d'oro in mano comandava le onde.
ANTIOPE: Regina delle Amazzoni
ARETE: Dea della temperanza e della virtù.
ARETUSA: Figlia di Nerèo e di Doride, era compagna fedele di Artemide.
ARGA: Ninfa mutata in cerbiatta da Apollo rea di non averlo compiaciuto.
ARGIRA: una delle Ninfe.
ARMONIA: Figlia di Ares e di Afrodite, fu moglie di Cadmo dal quale ebbe moltissimi figli. Alle sue nozze ebbe parecchi doni dagli dèi tranne che da Era. Scacciati dai sudditi da Tebe andarono nell'Illiria dove furono mutati in draghi. Armonia è la protettrice della concordia e dell'ordine morale e sociale.
ARPIE: Mostri con testa, busto e braccia di donna e il resto del corpo di uccelli rapaci con ali e artigli. Erano figlie di Taumante e di Elettra. Esse ricorrono anche nella legenda degli Argonauti che le misero in fuga. I loro nomi erano Celeno Oscurità, Ocipete dal volo rapido e Aello apportatrice di tempesta. Esse personificavano la morte violenta e trasportavano in volo le anime dei defunti nell'aldilà.
ASIA: Ninfa figlia di Oceano e di Teti, diede il suo nome a una delle tre parti del mondo allora conosciuto. Fu moglie di Giapeto, madre di Prometeo, Epimeteo ed Atlante.
ASTERIA: Ninfa sedotta da Zeus che per perseguire lo scopo si trasformò in aquila.
ASTREA: Anche detta Dike, Figlia di Zeus e di Temi. Dea della giustizia, secondo la leggenda abbandonò la terra disgustata dalla malvagità degli uomini. Si rifugiò in cielo nella costellazione della Vergine.
ATE: Figlia di Zeus e di Eris, dea della discordia. Dea della sciagura e della vendetta, personificava la Fatalità e l'Errore, dea delle imprese avventate e delle loro conseguenze, si compiaceva di procurare male agli uomini avvolgendoli nel cerchio della perdizione.
ATENA: Atena nacque già adulta ed armata di tutto punto. Atena era una dea dalle molteplici attività; ella rappresenta l'invito alla ponderazione e alla misura. Da lei impararono l'arte i fabbri, i carpentieri navali, gli orafi, i fonditori e da lei le donne impararono l'arte di filare e tessere. Atena è pure patrona di tante altre arti e scienze, fra le quali la medicina, l'agricoltura, la pedagogia e tante altre scienze. Era raffigurata vestita di peplo con l'elmo in testa e armata di lancia e scudo.
AUGE: Figlia di Aleo e di Neera. Fu sacerdotessa di Atena. Violentata da Eracle, ne restò innamorata dell'eroe per tutta la vita. Dall'unione nacque Telefo.
AURA: nella mitologia greca figlia di Peribea e ninfa di Artemide, veloce come la brezza. Amata da Dionisio, uccise i gemelli avuti da lui e in seguito si tolse la vita gettandosi nel fiume Sangario.
BASILEA: Figlia di Urano e Titea, e sorella di Rea.
BATTE: Dea dell'impudicizia, era festeggiata di notte con danze e giochi lascivi.
BERENÌCE: Moglie di Toloméo III Evergete, re d'Egitto. Ancora sposina il marito dovette lasciarla per partire in guerra contro la Siria. Berenìce fece voto agli dèi di tagliare i suoi bellissimi capelli se il marito fosse ritornato integro. Nel 245 a. C. Toloméo terminata la guerra ritornò con un ricco bottino e di conseguenza Berenìce fu felice di compiere la promessa fatta agli dèi e di posare la sua folta chioma sull'altare del tempio. Ma il giorno dopo la capigliatura non c'era più al suo posto, allora, Conone, l'astronomo di corte, che aveva appena scoperto una costellazione, la chiamò Chioma di Berenìce, fantasticando che Afrodite aveva trasferito la chioma nel firmamento.
BIA: dea greca della violenza. Figlia del titano Pallante e della dea fluviale Stige e sorella di Cratos, il «potere», con cui spesso collaborava. Secondo le leggende, i due ebbero da Zeus l'incarico di incatenare Prometeo. Erano gli assistenti al trono di Zeus, sempre pronti a fare rispettare gli ordini del dio.
BOLINE: mitica ninfa greca che, per non cadere preda di Apollo, si buttò in mare
BRISÈIDE: Figlia di Brise e amatissima schiava di Achille.
C
CALIPSO: Figlia di Oceano e di Teti, abitava in una grotta nell'isola di Ogigia. Trattenne Ulisse per sette anni ed invano gli offerse l'immortalità purché rimanesse con lei, lo rilasciò dietro comando di Zeus.
CALLÌOPE: una delle nove Muse. Presiedeva alla poesia epica e all'elegia. Era rappresentata giovane e bella, coronata d'alloro e nell'atto di scrivere con lo stilo su tavolette cerate, oppure di svolgere un rotolo di pergamena. Il nome significa: dalla bella voce.
CARÌDDI: figlia di Posidone e di Gea. Mostro rapace, rubò a Eracle una mandria di buoi e Zeus la punì fulminandola e facendola cadere nel Mediterraneo, di fronte a Scilla; qui rimase sotto forma di grande scoglio, pericoloso per i naviganti. Omero immaginò che questo scoglio inghiottisse tre volte al giorno le onde dello stretto che separa la Sicilia dalla costa italica, e tre volte le vomitasse. Per evitare lo scoglio o i vortici di Cariddi, i naviganti dovevano avvicinarsi a quello di Scilla. Rappresentava i pericoli della navigazione nello stretto di Messina.
CASSANDRA: personaggio della leggenda omerica; figlia di Priamo e di Ecuba, ebbe il dono della profezia da Apollo ma, avendo respito le sue profferte amorose, fu condannata a non essere mai creduta. Il suo nome designa, per antonomasia, chi prevede sventure..
CASSIOPEA: madre di Andromeda. Fu trasformata in una costellazione.
CASTALIA: Ninfa mutata da Apollo in fonte. Le sue acque avevano la proprietà di ispirare il genio della poesia a chi ne bevesse, o che ne ascoltasse il mormorio.
CÈLTINA: Ninfa amata da Eracle.
CÈRCEIS: Una delle Oceanine.
CHIO: Ninfa figlia di Oceano.
CIÀNE: nella mitologia greca, nome di una ninfa, personificazione di una sorgente presso Siracusa.
CIBÈLE: Altro nome di Rhea, sposa di Crono e quindi madre di Hestia o Vesta, Demetra o Cerere, Hera o Giunone, Hades o Plutone, Poseidone o Nettuno, Zeus o Giove. Personificazione della Madre Terra, protettrice della vegetazione e della agricoltura. Dea della terra feconda, chiamata la Gran Madre degli dei, identificata con Rea, probabilmente di origine frigia.
CIRENE: Figlia di Ipseo e della ninfa Clidanope. Disprezzava i lavori tipici delle donne e per questo diventò un'abile cacciatrice.
CLIMENE: 1) Figlia di Oceano e Teti, 2) Una della Nereidi
CLIO: Una delle muse, presiedeva alla Storia.
CLIZIA: Figlia di Ocèano e di Teti, fu amata da Apollo. Trascurata dal dio si lasciò morire di fame. Apollo, commosso la mutò in Girasole.
CLORI: nome della dea dei fiori, sposa di Zefiro: corrispondente alla dea Flora.
COMÈTO: Sacerdotessa di Artemide
CORONIDE: Principessa arcade amata da Apollo al quale però fu infedele. Il dio fu avvertito del suo tradimento da un corvo bianco, animale a lui sacro, e volle punirla facendola uccidere dalle frecce della sorella Artemide. Nell'esalare l'ultimo respiro, Coronide pregò il dio di salvare il figlio che aveva concepito da lui e Apollo trasse Asclepio dal ventre della madre consegnandolo al centauro Chirone perchè lo allevasse. Quanto al corvo, latore dell'infame notizia, Apollo cambiò da bianco a nero il colore del suo piumaggio.
D
DAÈIRA: dea venerata a Eleusi, figlia di Demetra e di Oceano; con Ermete generò Eleusi, fondatore della città omonima.
DAFNE: Ninfa, figlia di Peneo e di Gea. Quando inseguita dal dio Apollo che voleva possederla a tutti i costi, pregò la madre Gea di salvarla. Allora Gea, la mutò in alloro. Apollo, innamorato staccò un ramo dalla pianta, se ne fece un serto e volle che la pianta le fosse consacrata.
DÀMIA: divinità femminile greca, dea della fecondità e dell'abbondanza
DANAE: Unica figlia di Acrisio re di Argo e di Euridice. Acrisio avendo avuto dallo oracolo di Delfi la predizione che un giorno sarebbe stato ucciso dal nipote, egli rimediò chiudendo la figlia in una cella sotterranea con la sola compagnia di una ancella, sicuro così che la profezia non poteva avverarsi. Ma Zeus affascinato dalla bellezza della fanciulla sotto forma di raggio di sole la raggiunse e la fece sua dall'unione nacque Perseo. Acrisio furibondo per la nascita del nipote che sarebbe stato la causa della sua morte fece rinchiudere la figlia ed il nipotino in una cassa e li abbandonò alle onde del mare sicuro così di sbarazzarsi dello incomodo nipote, ma Zeus fece in modo che la cassa con la sua donna e il figlio arrivasse all'isola di Serifoe un pescatore trovò la cassa sulla spiaggia salvò i due sventurati…
DEIANIRA: Sposa di Eracle. Per guadare il fiume Èveno accettò di salire in groppa al centauro Nèsso, il quale cercò di rapire la bella ragazza, allora Eracle con una delle sue frecce intinte nel sangue dell'Idra uccide il centauro, che prima di morire suggerisce a Deianira di intingere la veste di Eracle nel suo sangue per avere assicurata la fedeltà del marito. Quando Eracle si innamorò di Iòle, Deianira fece indossare la veste che aveva intinto nel sangue del centauro, convinta che così Eracle sarebbe ritornato a lei. Ma non appena Eracle indossò la veste , si sentì ardere e bruciare il corpo dal veleno contenuto nel sangue del centauro, non potendo più sopportare quell'immenso dolore, l'eroe si fece preparare un rogo e vi salì. Deianira dal rimorso e dal dolore della perdita del marito non volendogli sopravvivere si uccise.
DEINO: Una delle Graie, il suo nome significa la terribile.
DEIÒNE: Ninfa che col contributo di Apollo generò Mileto.
DELFINA: Mostro metà donna e metà serpe, avrebbe custodito Zeus, quando Tifone, imprigionatolo gli aveva tagliato i tendini delle mani e dei piedi.
DICE o DIKE: Dea della Giustizia
DIDONE: o Elissa o Elisa, divenne regina e sposò lo zio Sicheo.
DIONE: ninfa figlia di Urano e di Gea (o, secondo altri, di Oceano e di Teti) che, amata da Zeus, divenne la madre di Afrodite. Veniva chiamata anche Dionèa.
DIOPATRA: Ninfa violentata da Poseidone.
DORI: Figlia di Ocèano e di Tèti. Sposò il fratello Nerèo ed ebbe cinquanta figlie, le Nereidi.
DORIDE: Figlia di Oceano e Teti, fu sposa di Nereo e madre delle Nereidi. Nella poesia latina, la personificazione dell'acqua salsa.
DRIOPE: 1) ninfa dell'Arcadia, accoppiatasi con Ermes, divenne madre di Pan. Fu mutata da Bacco in driade e quindi in albero.
E
EBE: dea della giovinezza eterna e della forza vitale.
ECHIDNA: Mostro, donna nella parte superiore e serpente nella parte inferiore.
ECO: Ninfa dei boschi e delle sorgenti. Con Pan generò Lince. Dotata di grande parlantina Zeus, si serviva di lei per trattenere la gelosa Era, ogni volta che s'incapricciava di qualche donna. Era apprezzava molto la ninfa, finché accortasi della presa in giro, la punì a non potere parlare se non interrogata e nel rispondere poteva solo ripetere le ultime sillabe della domanda rivoltale. Quando si innamorò di Narciso non potendogli dire dell'amore che provava, gli ripeteva sempre le ultime sillabe delle parole da lui pronunciate. Narciso stanco di quel fatto non si fece più vedere. Eco dalla disperazione di averlo perduto si mise a cercarlo e non trovandolo dal dolore si lasciò morire e di lei restò solo la voce. Gli dèi impietositi la mutarono in roccia.
EFIDRÌADE: ninfa delle acque.
EFIRA: Ninfa figlia di Ocèano e di Teti.
EGA: Ninfa, fu una delle nutrici di Zeus.
EGINA: Ninfa, Figlia di Asopo dio fluviale.
EIONE: Una delle Nerèidi.
EIRENE: Figlia di Zeus e di Temi, era una delle Ore e personificava la pace. Figlio suo era Pluto, dio delle ricchezze, essendo queste un frutto della pace.
ELAI: Figlia di Anio, aveva avuto da Bacco il dono di cambiare in olio, vino e biada tutto quello che toccava. Agamennone voleva per questo portarla con se nella guerra contro Troia, ma Bacco la muto in colomba.
ELARE o ELARA: Ninfa, amata da Zeus che da lei ebbe un figlio, il gigante Tizio. Tizio fu detto anche figlio di Gea, poiché nacque sottoterra, dove Zeus aveva nascosto Elara per sottrarla alla gelosia di Era.
ELENA: Simbolo della bellezza femminile, generatrice involontaria di odio e distruzione.
Provoca, infatti, per la sua bellezza, la guerra di Troia.
ELETTRA: 1) Figlia di Oceano e Teti, fu madre delle Arpie e di Iride
ÈLICE: ninfa nutrice di Zeus, fu da questi mutata nella costellazione dell'Orsa Maggiore, per sottrarla alle ire di Crono.
ELISA: o Elissa, nome fenicio di Didone.
ELPIS: La speranza, era uno dei doni contenuti nel vaso di Pandora, e fu l'unico a rimanervi dentro.
ENIO: Dea della guerra, della distruzione e della strage, evocata assieme a Enialio.
ENONE: Ninfa che aveva appreso da Apollo l'arte medica, figlia del dio fluviale Enèo.
ÈRA: antica divinità lunare; più tardi, considerata regina del cielo. Come tale la si ritenne figlia di Crono e di Rhea, sorella quindi di Zeus di cui divenne sposa. Fu madre di Ares, di Efesto, di Ebe. Di matronale bellezza, di impeccabili costumi, proteggeva la castità del matrimonio e la santità del parto.
ERATO: Musa della poesia lirica e amorosa. Anche una delle Nereidi aveva lo stesso nome.
ERINNI: Erano le dee della vendetta (o meglio, erano severe ed implacabili custodi della legge naturale, della buona fede, della carità verso i più deboli), si occupavano di perseguitare inesorabilmente chi uccideva un consanguineo, o mancava di rispetto al padre, la madre, al fratello maggiore o ai forestieri. Le Erinni erano tre e si chiamavano: Aletto (l'inarrestabile, la collera incessante ), Megera (personificazione della gelosia) e Tisifone la vendicatrice, generate dalla Terra dalle gocce di sangue che caddero dall'evirazione di Urano. Di aspetto orribile, la capigliatura delle Erinni era costituita di serpenti intrecciati, erano armate di scudisci e fiaccole ardenti e i loro occhi sprizzavano sangue; esse inseguivano i malfattori per tutta la Terra, facendoli impazzire. I Romani le chiamavano Furie.
ERIS: Figlia della Notte e dea della discordia, fedele ancella di Ares.
ERIZIA: Una delle Espèridi.
ERMIONE: Bellissima figlia di Menelao e di Elena.
ÈRO: nella mitologia greca, sacerdotessa di Artemide a Sesto; innamorata di Leandro, si suicidò quando questi annegò mentre si recava a nuoto da lei
ERSE: Sacerdotessa della dea Atena, personificazione della rugiada. Era ritenuta la protettrice dell'agricoltura.
ESPÈRIDI: ninfe figlie di Atlante e di Esperide, abitanti di favolose isole dell'Oceano Atlantico, dove, insieme col drago Ladone, custodivano i pomi aurei donati a Era da Gea per le sue nozze e che furono poi conquistati da Eracle. Secondo i più erano tre: Egle, Aretusa, Iperetusa; ma altri ne enumerano o 4 o 5 o 6, aggiungendovi Espera, Eriteide e Vesta.
ESTIA: Dea del focolare domestico. Era la prima figlia di Crono e di Rea, quindi sorella maggiore di Zeus. Il suo culto è uno dei più semplici ed è quasi privo di leggende. In uno dei pochi episodi si narra che, corteggiata da Poseidone e da Apollo, la dea chiese ed ottenne da Zeus di poter mantenere per sempre la sua verginità, in cambio ottenne grandi onori e il culto in tutte le case degli uomini nei templi di tutti gli dèi. Suo attributo è il focolare, santuario della pace e della concordia.
ETUSA: Figlia di Poseidone e di Alcione.
EUBULIA: Dea che dava buoni consigli.
EUFEME: Con Pan generò Croto, fu nutrice delle Muse.
EUFROSINE: Una delle Càriti.
EUNOMIA: Una delle Ore, si occupava dell'ordine legale.
EURIALE: Una delle Gorgoni.
EURIDICE: ninfa della Tracia, moglie di Orfeo. Inseguita un giorno dal pastore Aristeo che ne era invaghito, fu morsa da un serpente e morì. Orfeo discese allora nel regno di Ade e con il suo canto e il suono della lira commosse Persefone, la quale acconsentì a che Euridice risalisse in terra, purché durante il tragitto i due sposi non si guardassero. Orfeo, ormai sulla soglia della luce, non seppe trattenersi dal volgere la testa verso Euridice che così ritornò nell'Ade per sempre.
EURINOME: Dea di tutte le cose, sorse nuda dal Caos per avere qualcosa dove poggiare i piedi creò il cielo e la terra e il mare e si mise a danzare dal movimento si alzò il vento Borea, essa lo strofinò fra le mani ed esso si mutò nel serpente Ofione che avvolse la dea e la fecondò. Eurìnome assunta la forma di colomba depone l'uovo cosmico, quando l'uovo si schiuse nacquero tutte le cose. Eurìnome e Ofione andarono sul monte Olimpo, ma quando Ofione si vantò di essere il creatore la dea gli pestò la testa rompendogli tutti i denti e lo rinchiuse nelle oscurità sotterranee. Crono e Rea precipitarono Ofione e Eurinome nell'Oceano e presero il loro posto. Eurinome si chiamava la divinità con la quale Zeus generò le Cariti. Eurinome è anche il nome di una divinità marina, figlia di Oceano che con Teti salvò il piccolo Efesto.
EUROPA: In Fenicia viveva una bellissima principessa, Europa, figlia di Agenore e di Telefassa. La giovane donna si recava spesso con le sue coetanee, sulle rive del mare per bagnarsi o per intrecciare ghirlande di fiori. Zeus dall'alto la vide e se ne innamorò, scese dall'Olimpo e per non intimorire la ragazza si mutò in uno splendido toro bianco, mettendosi a pascolare. Vedendolo mansueto Europa si avvicinò senza timore e si mise ad accarezzarlo, poi per gioco gli salì in groppa. Allora il toro che era stato mansueto si mise a correre verso il mare e sempre sul mare sul quale galoppava come se fosse sulla sabbia, il toro si diresse sull'isola di Creta. Dopo diverso tempo giunto sull'isola il toro si fermò all'ombra di un'albero e prese le sue sembianze divine fece sua la bella Europa che generò Minosse, Radamanto e Sarpedonte.
EUTERPE: Una delle Muse, si occupava della musica e della poesia lirica.
F
FEBE o FEBEA o TITANIDE: figlia di Urano e di Gea, moglie di Ceo e madre di Latona e di Asteria. Un'altra Febe è figlia di Leda e sorella di Elena. Febe è anche un soprannome di Artemide.
FILIRA: mitica figlia di Oceano e di Teti. Per sfuggire a Crono si trasformò in giumenta, ma fu ugualmente
sedotta dal dio trasformato in cavallo e generò il centauro Chirone. Da Zeus fu trasformata in tiglio (in greco philira).
FILLI o FILLIDE: Principessa sposa di Acamante che non vedendolo tornare alla fine della guerra di Troia, morì di crepacuore. Atena impietosita la mutò in Mandorlo. Acamante che era stato solo trattenuto da un guasto alla nave arrivò all'indomani e non potè fare altro che abbracciare l'albero che per contraccambiare le carezze fece uscire dai rami spogli i suoi bellissimi fiori.
FISCOA: Ninfa amata da Bacco che la rese madre di Narcèo, che per primo introdusse ad Elea il culto di Bacco.
FTIA: Apollo la rese madre di Doro.
G
GALASSAURA: Una delle Ninfe Oceanine
GALATEA: Ninfa che per amore di Aci tradì Polifemo.
GALINZIA: Figlia di Prèto, Era la mutò in donnola per averla ingannata e derisa il giorno della nascita di Eracle.
GEA o GAIA: Dea primigenia della Terra, nata dal Caos, generò da sola Urano e il Ponto. Veniva venerata come divinità della terra e dei morti, considerato che i morti ritornano alla terra. Era raffigurata a mezza figura uscente dal suolo.
GÈRANA: regina dei Pigmei, fu tramutata in gru (in gr. "géranos") da Artemide ed Era perché aveva peccato d'orgoglio nei confronti degli dei.
GIANIRA: Una delle ninfe Oceanine
I
IDOTEA: Ninfa
IFI: personaggio mitologico; figlia del cretese Lidge e di Teletusa. Avendo Lidge deciso di sopprimere tutte le femmine che gli fossero nate. Teletusa salvò Ifi (nata durante un'assenza di lui) allevandola e vestendola come se fosse di sesso maschile. Poi la fanciulla fu realmente mutata in maschio.
IFIGENIA: Figlia di Agamennone e di Clitemnestra, nel momento in cui il padre stava per sacrificarla ad Artemide fu dalla stessa dea sostituita con una cerva ed assunta fra le sue sacerdotesse.
IMEROPA: Una delle Sirene, il nome significa Colei che con la voce suscita desideri.
INO: Figlia di Cadmo e di Armonia.
IPERMESTRA o IPERMNESTRA: una delle 50 Danaidi; fu la sola che disobbedì al padre Danao astenendosi dall'uccidere il proprio marito, Linceo. Il popolo d'Argo la salvò quando Danao volle punirla della disobbedienza.
IPERTURA: Una delle Esperidi.
IPPO: Una delle Ninfe Oceanine.
IPPOLITA: regina delle Amazzoni, secondo alcuni mitografi, figlia di Ares, chiamata anche Antíope.
IPSIPILE: eroina greca, figlia di Toante re di Lemno; divenuta regina dell'isola fu amata da Giasone, quando questi era in viaggio verso la Colchide alla conquista del Vello d'oro.
IRENE: la più giovane delle Ore, figlie di Zeus e di Temi; fu per i Greci e per i Romani dea e personificazione della Pace.
IRIDE: Figlia di Taumante e Elettra, sorella delle Arpie. Personificazione dell'arcobaleno e messaggera degli dei.
J
JINCE: Figlia di Pan e di Eco. Era la mutò in uccello per avere fatto su Zeus l'incantesimo che l'aveva fatto innamorare di Io.
K
KER: era l'anima di un defunto che portava sventure e anche dea della morte.
L
LACHESI: Una delle Moire.
LAMIA: Si concesse a Zeus che per sdebitarsi le diede il dono di potersi togliere e rimettere gli occhi. Dall'unione nacquero molti bambini che furono tutti uccisi da Era, fatta eccezione di Scilla. Lamia per vendicarsi rubava e divorava i figli altrui e il suo volto si trasformò in una maschera orrenda.
LAODAMIA: Figlia di Bellerofonte e di Achemone, amata da Zeus generò Sarpendonte. Per il suo orgoglio fu da Artemide uccisa con una delle sue frecce.
LEDA: Figlia di Tèstio, re d'Etolia e moglie di Tindaro o Tindarèo, re di Sparta. Fu la madre dei Dioscuri, di Castore e Polluce, di Clitemnestra e di Elena. Figli che concepì quando Zeus sullerive del fiume Eurota si unì a lei sotto le sembianze di un cigno, Leda, che a sua volta fu trasformata in oca, depose due uova; da un uovo nacquero Polluce ed Elena, figli immortali di Zeus, e dall'altro Castore e Clitennestra, figli mortali di Tindaro.
LEUCE: Ninfa mutata da Persefone in pioppo quando Ade cercò di farla sua.
LIRIOPE: Ninfa Oceanina, dalla sua unione col dio fluviale Cefiso ebbe il bellissimo figlio Narciso.
LOTIDE: Ninfa che per avere respinto l'amore di Ermes fu dal dio mutata nel fiore del loto.
M
MAIA: Figlia di Atlante e di Pleione e madre di Ermes;
MEFITIS: Divinità dell'Italia centro meridionale, le erano dedicate le puzzose esalazioni del vulcano.
MEGÈRA: una delle tre Erinni ("Mégaira").
MELIA: Figlia di Oceano, Apollo la mise incinta di Tenero che divenne un noto veggente.
MELISSA:, figlia del re di Creta, Melisseo, e sorella di Amaltea. Allevò Zeus fanciullo, nutrendolo di miele.
MELOBOSIDE: Una delle Ninfe Oceanine.
MENTA: Per essere stata amata da Plutone fu da Persefone mutata nella nota erba aromatica che ne porta il nome.
MEROPE: Una delle Pleiadi
MÈTI: Mètide o Metis, nella mitologia greca, personificazione della saggezza; figlia di Oceano e di Teti.
MIRMEX: Ninfa prediletta da Atena che le avrebbe ispirato l'invenzione dell'aratro. Mirmex si vantò come se l'idea fosse stata tutta sua e la dea per punirla la mutò in formica.
MNEMOSINE: Madre delle nove Muse, dea della memoria
MOIRE: Dee del Destino, figlie di Zeus e della Notte. Esse sono: Cloto la filatrice, Làchesi colei che aggiudica e Atropo colei che non può essere sviata. Il loro filato sono i giorni dei mortali: Cloto fila, Làchesi svolge il filo nel fuso, Atropo lo taglia. Ovviamente la lunghezza del filo determina la lunghezza della vita e stabilire questa lunghezza spetta a loro, nemmeno il potente Zeus può fare qualcosa per modificarla.
MUSE: erano ninfe delle sorgenti e delle acque Figlie di Zeus e di Mnemosine. Il sommo dio si unì per nove notti con la dea figlia di Urano e di Gea. Allo scadere della gestazione la dea partorì (nella Pieria ai piedi dell'Olimpo) nove bimbe: le Muse che presiedevano alla bella arte della musica. Esse erano: Clio ispiratrice della storia, Euterpe la rallegrante, Talia la festosa, Melpomene la cantante, Tersicore che gode della danza, Erato stimolatrice di nostalgie, Urania la celeste, Polinnia la ricca di Inni e Calliope dalla bella voce. Le Muse erano invocate dai poeti come ispiratrici dei loro canti.
N
NAUSICAA: Figlia di re Alcinoo e della regina Arete dei Feaci, fu la prima a incontrare Ulisse appena naufragato sulle coste di Corciria e ad accompagnarlo alla corte del padre.
NECESSITÀ: Figlia della Fortuna, dea allegorica adorata e ubbidita ciecamente anche da Zeus. Era chiamata anche col nome di Ananke.
NEMESI: Dea della giustizia e della vendetta, perseguitava i malvagi e coloro i quali non facevano buon uso dei doni avuti dalla sorte. Essa tormentava senza tregua chiunque infrangeva le regole.
NEREIDI: Le cinquanta figlie del dio Nereo, Ninfe marine del Mediterraneo, distinte dalle Naiadi, che erano le Ninfe delle acque dolci, e dalle Oceanine, Ninfe dell'Oceano. La più celebre delle Nereidi fu Tetide, madre di Achille. Ecco i loro nomi: Cimotoe, Speio, Glauconome, Nausitoe, Alie, Erato, Sao, Anfitrite, Eunice, Teti, Eulimene, Agave, Eudore, Doto, Ferusa, Galatea, Actea, Pontomedusa, Ippotoe, Lisianassa, Cimo, Eione, Alimede, Plessaure, Eucrante, Proto, Calipso, Panope, Cranto, Neomeris, Ipponoe, Ianira, Polínome, Autonoe, Melite, Dione, Nesea, Dero, Evagore, Psamate, Eumolpe, Ione, Dinamene, Ceto e Limnoria.
NIKE: Dea della vittoria, personificata come giovane donna alata. Era anche detta Nice o Niche.
NISA: Ninfa che si prese di cura di Bacco quando era bambino.
O
OCIPETE: Una delle Arpìe che risponde anche al nome di Ocitoe o di Ocipode.
OCIROE: Altra Ociroe era una delle Oceanine.
OTRERE: Figlia di Ares e progenitrice delle Amàzzoni.
PARTENOPE: Nome di una sirena vergine che innamoratasi e respinta da Ulisse per il dolore si gettò nell'Egeo. Le onde del mare portarono il corpo della sventurata sulla costa della Campania dove gli abitanti del luogo gli fecero una tomba dove nelle vicinanze sorse la città di Partenope che fu poi distrutta dai Cumani. I Greci ricostruirono la città dandole il nome di Neapolis, l'attuale Napoli. Ecco perché Napoli è chiamata città partenopea.
PEITO: dea greca della persuasione.
PENIA: dea della povertà.
PENTESILEA: Figlia di Ares e di Otrèra, fu regina delle Amazzoni.
PERSA: Chiamata anche Perseide fu la ninfa amata da Elio, fu madre di Circe e Pasifae.
PIRRA: Figlia di Epimeteo e di Pandora. Dopo il diluvio mandato da Zeus, divenne la madre del genere umano ripopolando la terra con le pietre che, insieme al marito, si gettò alle spalle per ordine di Temi.
PITIA: o Pitonessa, sacerdotessa di Delfi che, posseduta dal nume, pronunciava l'oracolo di Apollo. Prendeva il nome dal serpente Pitone, ucciso dal dio, che si credeva sepolto sotto il tempio. Rendeva i responsi sedendo presso un sacro tripode posto sulla bocca di una voragine naturale dalla quale uscivano vapori e li comunicava a un sacerdote assistente detto profeta, che a sua volta li trasmetteva al postulante. La Pitia veniva scelta fra giovanette della più alta
PSICHE: una fanciulla di rara bellezza. Rapita da Zefiro, visse in un palazzo d'oro. Fu amante di Eros, da cui ebbe una figlia (Voluttà). L'amore durò fino a quando Psiche, contravvenendo ad un patto sacro, cercò di scorgere il volto di Eros (invisibile amante). Abbandonata, fu sottoposta a una serie di dure prove da Afrodite, (che invidiava la sua bellezza). Resa immortale da Zeus, mosso a compassione, si unì nuovamente ad Eros.
R
REA: Figlia di Urano e di Gea e sposa di Crono
S
SCILLA E CARIDDI: Le due rupi poste tra l'Italia peninsulare e la Sicilia, affacciate sullo stretto di Messina, note fin dall'antichità per in pericolo che rappresentavano per la navigazione e ritenute sede di due terribili mostri chiamati con quei nomi. Scilla, sulla rupe posta in prossimità di Reggio Calabria, aveva dodici piedi e sei lunghi colli sormontati da altrettante teste; in ognuna delle sei bocche aveva tre file di denti e latrava come un cane. Cariddi, sulla costa siciliana, stava appostata invisibile sotto un alto albero di fico e tre volte al giorno inghiottiva le acque dello stretto, rivomitandole successivamente in mare.
SEMELE: figlia di Cadmo re di Tebe; amata da Zeus, divenne madre di Dioniso. La gelosa Era le si presentò sotto l'aspetto d'una vecchia e la indusse a pregare Zeus di mostrarlesi in tutto il suo splendore divino. Il dio finì con l'arrendersi alle insistenti preghiere di Semele, che allora rimase istantaneamente incenerita dallo splendore emanante da lui. Zeus, dopo il rogo di Semele, salvò il corpo di Dioniso e lo mise dentro una propria coscia.
SICA: Ninfa che innamoratasi di Bacco fu da lui mutata in Fico, delle sue foglie Bacco amava incoronarsi.
SINOPE: Ninfa figlia del dio fluviale Asopo, Zeus che si era invaghito della giovane le promise di donarle qualunque cosa essa desiderasse e Sinope chiese la conservazione della sua verginità, lasciando così il dio a bocca asciutta visto che non poteva rimangiare la parola data.
SMILACE: Nome della Ninfa amata teneramente da Cròco,
gli dèi mutarono lui in zafferano e lei nel verde Tasso.
T
TAIGETE: Figlia di Atlante e una delle tante amanti di Zeus col quale generò Lacedemone.
TALIA 1) una delle Muse; 2) una delle Cariti;
TEA: Figlia di Oceano e di Teti e madre di Elio, di Selene e di Eos (Il sole, la luna e l'aurora).
TEBE: Figlia di Asopo e di Metope e sposa di Zeto che per amore diede il nome della moglie alla città che fino a quel momento era chiamata Cadmea.
TEMI:
1) Figlia di Urano e di Gea, fu la prima moglie di Zeus col quale ebbe le Ore e le Moire. Tra Temi ed Era, seconda moglie di Zeus stranamente esistevano rapporti molto cordiali. Temi è la dea delle leggi naturali e perciò vigila su quanto è lecito ed illecito, regola la convivenza fra gli dèi, fra i mortali e i due sessi.
2) Si chiamò Temi anche una Ninfa
TEOFANE: figlia del re di Tracia Bisalte, amata da Posidone che la rapì e la condusse nell'isola di Crumissa. Posidone aveva trasformato se stesso in un ariete e Teofane in una pecora; dalla loro unione nacque un ariete dal vello d'oro.
TETI: Due sono i personaggi col nome di Teti;
1) una è Tethys che fu sposa di Oceano e madre dei fiumi e delle Oceanine.
2) L'altra è Thetis (una oceanina) detta anche Tetide, figlia di Nereo e di Doride e perciò nipote di Tethys e madre di Achille
TICHE: Dea del destino aveva il potere di decidere la fortuna dei singoli e della collettività, figurata con una corona turrita in capo e con in mano dei simboli di buon augurio.
TIIA o THYIE: Figlia di Castalio o del fiume Celso, fu la prima sacerdotessa di Dioniso.
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