Nome Comune: Tiglio
Specie: Tilia platyphyllos
Famiglia: Tiliaceae
Ordine: Malvales
Nome Dialettale emiliano: Téli
Descrizione:
il tiglio è alto fino a 30 metri, ha tronco diritto e slanciato, rami robusti, arcuati verso il basso quelli inferiori e verso l'alto gli altri. La chioma è densa, fitta, ampia, a forma di cupola. La corteccia dei rami è di color cenere, quella del tronco è screpolata e di colore grigio scuro. E’ una pianta molto longeva e può raggiungere i 250 anni di età, la crescita non è molto rapida. I rami giovani sono coperti da una peluria non fitta che perdono con l’età. Produce profonde e distese radici oltre che una notevole espansione della chioma, infatti a Mantova c'è ancora chi ricorda di come si usasse potare la chioma ma anche ridurre le radici.
Foglie:
sono caduche, semplici, cuoriformi, a base asimmetrica, ovali o subrotonde, lunghe 4-10cm; hanno un picciolo lungo e peloso, la punta è acuminata e si restringe bruscamente. Il margine è intero verso la base e dentato nel resto; la superficie superiore è verde, scura e pelosa, quella inferiore è densamente tomentosa e ha ciuffi di peli bianchi nella nervatura; l’inserzione sui rami è alterna.
Fiori:
sono ermafroditi di 4 mm di diametro, hanno un calice di cinque sepali ovali, la corolla è composta da 5 petali semplici giallo chiaro, gli stami sono numerosi. I fiori sono riuniti in infiorescenze pendule portate da un lungo peduncolo, saldato per circa la metà della sua lunghezza con una brattea che poi diverge formando una tipica ala. Il nome tiglio deriva infatti da "ptilon" cioè ala. Ogni infiorescenza porta in genere 4-5 fiori. Fioritura in maggio e in giugno. Caratteristico è il profumo dolce, penetrante e intenso. I fiori di tiglio contengono molto nettare e sono assiduamente visitati dalle api.
Frutti:
il frutto è una noce subsferica con quattro o cinque costolature sporgenti e più o meno legnose, contenente un leggero seme: infatti dieci di loro pesano meno di un grammo e possono venire facilmente trasportati dal vento anche per lunghe distanze. I frutti sono portati dalla brattea che assume col tempo un colore marrone chiaro.
Origine:
il tiglio nostrano è specie tipicamente europea, con areale che va dalla penisola Iberica al Caucaso.
Habitat:
diffuso nei viali, nei parchi e nei giardini, spontaneo è poco comune; si incontra nei boschi di latifoglie di querce e faggi, misto a frassini e ontani, fino a 1200 metri di altitudine. Vegeta su suoli freschi ben drenati, meglio se argillosi e ricchi di sali ed esige una discreta umidità atmosferica; è poco resistente agli inquinamenti delle città. E’ considerato una pianta mesofila, cioè che predilige l’umidità, e sciafila, cioè che predilige l’ombra.
Usi Locali e Generali:
i principi attivi con proprietà medicamentose del tiglio sono contenuti nei fiori, nelle brattee e nell’alburno. L’alburno, la parte più interna e giovane della corteccia, è la più ricca di tannini, essi stimolano la secrezione biliare.
I fiori di tiglio hanno proprietà emollienti, sudoripare, decongestionanti, vasodilatatrici, antispasmodiche e sedative e vengono impiegati con successo negli stati influenzali. Sono inoltre un eccellente rimedio contro stati d’ansia, nervosismo e insonnia; vengono usati in modo specifico nel trattamento delle palpitazioni di origine nervosa.
I fiori di tiglio raccolti all’inizio della fioritura,
completi di brattea e seccati all’ombra, sono chiamati aspirina vegetale.
Si usano per applicazione esterne e locali, per minimizzare le borse sotto gli occhi e per infusi e tinture. Una manciata di questi fiori in un sacchetto di tela è ottima da portare sotto le ascelle contro i cattivi odori. Per lenire arrossamenti e scottature solari è ottimo l’olio di tiglio che si prepara lasciando 10 grammi di fiori di tiglio in infusione in 100 ml di olio per una decina di giorni, quindi filtrando il ricavato attraverso un telo sottile. I fiori di tiglio servono anche per preparare deliziose tisane, aromatizzare miele, bevande, liquori. Per favorire il sonno e sedare la tosse si prepara un infuso con una manciata di fiori, essiccati in un litro di acqua bollente e si lascia riposare per 10 minuti. Si consiglia di berne tre bicchieri al giorno. Le foglie secche e polverizzate di tiglio danno una farina ricca di sostanze azotate che si può mescolare alla farina d’orzo.
Il fogliame è utile per un humus di ottima qualità e i semi contengono un olio giallo e commestibile molto simile a quello d’oliva. Il tiglio è spesso impiegato come pianta ornamentale soprattutto in viali e parchi spaziosi. Il legno di colore bianco e rosato è tenero e facile da lavorare. Viene infatti utilizzato per sculture, per oggetti ornamentali, matite, mobili comuni e per modellismo. Ha peso specifico 0,52 e da esso si ricava un carboncino da disegno di ottima qualità. In passato dalla corteccia di tiglio si ricavavano fibre molto resistenti per fabbricare corde robuste e grossolane e stuoie.
Miti e Leggende:
il nome del genere e quello della famiglia si ricollegano forse alla parola ptilon (in latino tilia) che significa ‘ala’. Fin dall’antichità il tiglio ha sempre goduto di grande considerazione sia presso i popoli nordeuropei sia fra i Greci e i Romani.
Il poeta latino Ovidio racconta la storia di una coppia di coniugi tanto poveri quanto generosi: Filemone e Bauci. Zeus, per premiare i due anziani, esaudì il loro desiderio: rimanere uniti anche dopo la morte.
Fu così che Filemone e Bauci furono trasformati in quercia e in tiglio affinché potessero congiungersi con i loro rami.Nella mitologia germanica il protagonista della Canzone dei Nibelunghi, Sigfrido, aveva ucciso il terribile drago Fafnir per bagnarsi nel suo sangue e divenire immortale. Ma mentre Sigfrido faceva questo bagno una foglia di tiglio cadde da un albero e andò a posarsi sulla sua schiena, rendendo quel punto del corpo vulnerabile. Un evento che più tardi si rivelò fatale per l'eroe. Il tiglio è considerato simbolo di fecondità ed era considerato nume tutelare delle fattorie. Sono protetti dal tiglio i nati dall’11 al 20 marzo, dal 13 al 22 settembre.
Per il fatto che il tiglio è una pianta molto longeva
che può arrivare fino a mille anni d'età ha ispirato il simbolo della longevità.
Il tiglio è stato da sempre considerato dagli antichi greci una pianta sacra ad Afrodite e per questo considerato il simbolo della femminilità. La mitologia greca racconta che Filira, una ninfa figlia di Oceano, ebbe un figlio da Crono, il centauro Chirone. Spaventata da un simile essere chiese al padre che gli togliesse la vita ma questi la trasformò in una pianta di tiglio che da allora porta il suo nome (in greco la filira è il tiglio).
Il tiglio è inoltre da sempre considerato l'albero dell' amore coniugale. Questo deriva da un'antica leggenda greca nella quale si narra che Bauci e Filemone erano due vecchi sposi, ancora molto innamorati l'uno dell'altra. Un giorno bussarono alla loro porta Zeus ed Ermes sotto sembianze umane e furono gli unici che li accolsero benevolmente e non li scacciarono. I due dei gli concessero allora di sopravvivere alla punizione che avrebbero inflitto a tutti gli altri uomini e di esaudire la loro preghiera di morire insieme. Un giorno, Filemone e Bauci ormai vecchi e stanchi improvvisamente iniziarono a trasformarsi, Bauci in una quercia e Filemone in un tiglio. Erano finalmente uniti per sempre, l'uno accanto all'altra.