
Significato:
Simbolo primaverile della sensualità, della prima giovinezza, e la femminilità nella sua aurorale epifania (iniziale manifestazione).
Una leggenda piemontese, narra che una fanciulla non bella, disperata per la sua bruttezza,
un giorno, piangendo su di un albero perchè nessuno la voleva, piano piano, si trasformò in un glicine; le sue lacrime, invece di cadere a terra, si accumularono al tronco, assumendo l’ aspetto di grappoli dai fiori violetti, e il suo corpo, a poco a poco, divenne una flessibile pianta, e le braccia, tanti rami che reggevano i fili dei fiori.
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